Ansia sociale e comportamenti protettivi

Quando ci troviamo in situazioni sociali che ci provocano forte ansia non è così insolito parlare di comportamenti protettivi. Va da sè che se mi trovo in una situazione che mi fa stare male cerco di trovare un modo per ridurre o eliminare questa sensazione sgradevole.

Anche quando ci troviamo di fronte ad una persona che sperimenta ansia sociale accade questo, vediamo insieme che funzione hanno i comportamenti protettivi e perchè è bene lavorarci su per abbandonarli.

Che funzione hanno i comportamenti protettivi?

I comportamenti protettivi vengono utilizzati nel tentativo di impedire che gli scenari e le emozioni negative che ci siamo prefigurati si avverino.

Inoltre siamo portati a credere che ci aiuteranno a sentirci maggiormente a nostro agio nelle situazioni di cui siamo ansiosi.

Se crediamo che una situazione sia “pericolosa” o possa generare sentimenti negativi, è probabile che ci sentiremo ansiosi ancor prima di affrontarla e avremo l’impulso di evitare la situazione.

Se non possiamo evitare la situazione tendiamo ad usare l’evitamento o altre precauzioni per cercare di impedire che le nostre paure si avverino.

Questi comportamenti possono essere molto diversi per ciascuno di noi. Non è quello che facciamo a renderli tali, ma il motivo per cui lo facciamo.

La credenza è che il comportamento protettivo possa in qualche modo prevenire qualcosa di negativo ad es. “se parlo in pubblico potrei potrei balbettare e fare una brutta figura”.

Come fare a sapere se un comportamento è protettivo?

Se non sei sicuro che quello che metti in atto sia un comportamento protettivo o meno, chiediti: quanto mi sentirei ansioso se non potessi farlo? Se pensi che potresti sentirti ansioso se non lo metti in atto, probabilmente è un comportamento protettivo.

Perchè i comportamenti protettivi diventano disfunzionali per l’ansia?

  1. perchè possono sembrare utili, hanno la funzione di ridurre l’ansia ma solo per poco tempo. Sfortunatamente infatti sono una delle cause di mentenimento dell’ansia a lungo termine
  2. ci impediscono di testare e mettere in discussione le nostre paure. Sebbene non abbiamo evitato completamente la situazione, questi comportamenti ci proteggono dal mettere alla priva direttamente la nostra paura che molto probabilmente riemergerà in futuro.
  3. possono diventare “profezie che si autoavverano”. Immagina ad esempio, di dirti “se rimango zitto durante una riunione di lavoro perché sono preoccupato
    di dire qualcosa di sbagliato il mio capo sicuramente si sentirà infastidito”. Il mio capo potrebbe effettivamente arrabbiarsi con me per non aver contribuito alle riunioni più di quanto lo sarebbe stato se avessi contribuito di tanto in tanto anche dicendo qualcosa di non totalmente corretto.
  4. quando ciò che temiamo non si verifica tendiamo erroneamente a “ringraziare” per questo il comportamento protettivo. Finiamo per credere che questi comportamenti abbiano in qualche modo “prevenuto” le nostre paure. Di conseguenza possiamo diventare dipendenti da essi e iniziare a sentirci ancora più ansiosi se non possiamo metterli in atto. Finchè che facciamo affidamento sui comportamenti protettivi non li metteremo mai in discussione e non daremo mai la possibilità a noi stessi di vedere che anche senza questi possiamo affrontare la situazione temuta.
  5. I comportamenti di sicurezza aumentano l’attenzione verso noi stessi (interna). Spesso infatti, distolgono la nostra attenzione dal “compito da svolgere”, così facendo la nostra consapevolezza diventa eccessivamente focalizzata su noi stessi (ad esempio i nostri pensieri, sintomi fisici, emozioni), il che può portare a ulteriore ansia.

Come puoi vedere è fondamentale individuare e ridurre i comportamenti protettivi per poterti esporre in modo graduale alle situazioni temute e superare così la tua ansia sociale.

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