Regolare le emozioni: un equilibrio da costruire

Quando di parla di emozioni, spesso di sente il termine “gestire le emozioni” , ma esse non sono fatti o oggetti che possono essere gestiti. Le emozioni possono essere vissute, attraversate e regolate.

Ci piacerebbe come esseri umani poter avere il controllo completo su ciò che sentiamo, ma questo non è possibile.

Quello che possiamo fare invece è imparare a surfare sulle emozioni ed essere consapevoli che abbiamo molta più influenza su come ci sentiamo di quanto si possa immaginare.

Cosa significa regolare le emozioni?

Le abilità che ti permettono di gestire e dirigere le tue emozioni sono chiamate abilità di regolazione delle emozioni, ed è un’abilità che si può sempre imparare a sviluppare anche se ci sembra difficilissimo.

Significa mantenere un equilibrio nelle emozioni che sperimentiamo senza passare da un’estremo all’altro (evitamento- perdita di controllo).

Quando siamo immersi in un’emozione è come trovarsi in un vortice, vieni sballottato di qua e di là senza capire cosa accade e senza riuscire ad uscirne.

Questo accade quando siamo poco abili nel regolare l’emozione che stia attraversando.

Attenzione, tutti noi in balia di certe emozioni e in alcuni momenti della nostra vita facciamo fatica a regolare ciò che proviamo, questo non vuol dire che non siamo capaci se ogni tanto ci facciamo agganciare all’amo dalla rabbia e fatichiamo ad uscirne.

Quando siamo in presenza di una disregolazione delle emozioni?

Quando non siamo capaci di controllare le nostre risposte emotive.

La disregolazione è composta da tre fasi:

  1. Un evento interno o esterno (pensare a qualcosa di triste o incontrare qualcuno che è arrabbiato) provoca un’esperienza soggettiva (emozione o sentimento);

2. viene prodotta una risposta cognitiva (pensiero) che è seguita da una risposta fisiologica correlata all’emozione (ad esempio, un aumento della frequenza cardiaca o della secrezione ormonale);

3. la conseguenza messa in atto è un comportamento (evitamento, urla, pianto, accusare qualcuno…) congruente con il pensiero e l’emozione sperimentata.

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