Lo zerbino degli altri
In qualche post più indietro abbiamo iniziato ad introdurre il concetto di assertività e passività come due modalità di comunicazione e di relazione con gli altri. Oggi approfondiamo l’aspetto della passività e di come questa in alcune occasioni ci fa diventare lo zerbino degli altri.
Alcune volte capita di sentirsi sopraffatti nella comunicazione con l’altra persona e in questi casi dire come ci sentiamo davvero è quasi impossibile. Le parole non escono e quello che sentiamo dentro è rabbia, frustrazione e senso di ingiustizia. Anche se l’altro ci tratta male, cerca di sottometterci, manipolarci o ci fa notare in malo modo un’errore, fatichiamo a reagire e non manifestiamo il nostro malessere.
In alcuni casi proprio perchè non sappiamo opporci e non sappiamo dire la nostra, o per timore di dire cosa proviamo in maniera offensiva o troppo aggressiva, stiamo zitti e finiamo per diventare lo zerbino degli altri.
La caratteristiche della passività:
- difficilmente fai richieste tu di solito sei quello che le richieste le soddisfa
- dire di non è raramente nel tuo repertorio e se lo è dopo ti senti tremendamente in colpa
- hai difficoltà nel fare o accettare complimenti
- difficilmente esprimi i tuoi bisogni, sentimenti o le tue difficoltà
- tenti in ogni modo di evitare i conflitti e per quieto vivere spesso rinunci o ti adegui
- ti senti insicuro e fatichi a prendere decisioni o esporti
- temi il giudizio altrui e cerchi l’approvazione (che passa ance dall’essere sempre disponibile e dire di si).
Lo stile passivo ti penalizza
Beh, che lo stile comunicativo ti penalizza non devo certo dirtelo io, lo avrai sperimentato più e più volte nel corso della tua vita. Eppure a volte ci parte talmente tanto in automatico che non c’è ne accorgiamo neanche. Questo modo di comportarci e relazionarci è automatico, tanto che a volte non siamo capaci di riconoscerlo, ma soprattutto lo è diventato per gli altri. Ebbene si, perchè se tu sei un osservatore scarso di te stesso, invece gli altri sono molto abili in questo. Sai perché? perchè li hai sempre rinforzati a farlo. Se qualcuno ti chiede un favore che non vuoi/puoi fare, ma non sai dire di no e a malincuore lo fai, stai “addestrando” e rinforzando gli altri a continuare a farlo. Se hanno ottenuto un si questa volta perché la successiva non dovrebbe funzionare?
Cosa puoi iniziare a fare?
Osservati come se fossi uno spettatore e scegli di dire un no:
La persona passiva inibisce le proprie emozioni e i motivi possono essere i più disparati: senso del dover eccessivo, sensi di colpa, inadeguatezza, scarsa autostima… Il risultato è che una persona che si comporta in maniera passiva difficilmente riesce a soddisfare un suo bisogno o ad instaurare rapporti con gli altri che siano gratificanti e paritari. Imparare a diventare un buon esperto di te stesso e di come ti comporti può aiutarti a cambiare le cose. Inoltre ti sarà utile perché noterai che in situazioni simili tendi a mettere in atto in modo automatico un comportamento passivo. Notare questa tendenza è il primo passo per interrompere il meccanismo.
Puoi cercare di comprendere meglio quali siano le ragioni che ti spingono a non dire mai di no. Parti da esempi concreti legati alle tue giornate sarà più facile. Siediti a tavolino e ricostruisci la situazione. Scegli una persona a cui potresti iniziare a dire un no, potrebbe essere una persona con cui sei più in confidenza e di cui ti fidi. Esamina come ti senti prima, durante e dopo, ma esamina anche se proprio non riesci a farlo.
Il training per l’assertività
In alcuni casi è utile fare un training vero e proprio con un terapeuta esperto che ti può aiutare a comprendere meglio quali meccanismi automatici metti in atto e perchè. Attraverso il percorso psicologico ci si allena con il terapeuta e si mettono in pratica nelle situazioni reali gli strumenti utili per uscire da questo vortice di passività e iniziare ad essere più assertivi. Se vuoi saperne di più sul training assertivo ascolta questa intervista.