Conflitto e dialogo nella coppia

All’interno delle relazioni di coppia, esistono due tipi di giochi: 

1. i giochi a somma zero dove la vittoria di un partner coincide con la perdita dell’altro. Le due persone sono in competizione tra loro e per vincere è necessario che l’altro perda. Si ha questo tipo di gioco nelle relazioni in cui i due partner fanno di tutto per comandare, per essere superiori all’altro sentendosi così vincenti. In realtà invece facendo questo gioco hanno perso il partner… 

2. i giochi a somma diversa da zero: o si vince o si perde insieme.

Ciò che favorisce un buon equilibrio di coppia è la possibilità per entrambi i partner di vincere e quindi di usare nella relazione giochi a somma diversa da zero. 

Questo tipo di gioco permette alla coppia di essere cooperativa e consapevole del vantaggio comune di questo comportamento che poi è la vera forza dei due partner. 

Perché parto da questa premessa? Perché spesso quando c’è un conflitto all’interno della coppia, questo modo di giocare vantaggioso per la coppia può venire meno…

Quando la coppia litiga difficilmente lo fa perché  in disaccordo sul contenuto della comunicazione, ma lo fa piuttosto perchè si definisco l’uno l’altra in modo inaccettabile; stanno quindi discutendo sulla loro relazione, e se non trovano una mediazione, continueranno aeralo usando qualsiasi scusa!  

Nella coppia il conflitto può essere vissuto: 

– come occasione di confronto e cambiamento/ evoluzione 

– come mezzo per distruggere la coppia. 

Spesso quando il conflitto viene vissuto come possibile occasione per la distruzione della coppia, molte persone preferiscono rimanere nell’insoddisfazione che il litigio e le difficoltà portano piuttosto che accettare e intraprendere il cambiamento. 

Quando questo accade potrebbe succedere che: 

– vi sia la tendenza ad interrompere la comunicazione di tutti quegli argomenti che potrebbero portare al disaccordo andando incontro così ad una relazione superficiale dove la coppia piano piano si allontana 

– vi sia la tendenza a negare l’esistenza del disagio e prenda il sopravvento la convinzione che bisogna anche un po’ sapersi accontentare 

– vi sia la tendenza a spostare il conflitto su altre questioni frivole che non riguardano però la coppia in sé 

– vi si ala tendenza ad attribuire all’altro partner la responsabilità di come vanno le cose e vendendo il proprio comportamento come una conseguenza del modo di fare dell’altro. Ne scaturiscono discussioni in cui si va alla ricerca di “chi ha iniziato per primo”. 

Facendo così si crea una spirale dove si cerca la colpa al di fuori di noi stessi e dove la sofferenza viene perpetuata. 

Si può uscire da questo circolo vizioso iniziando a parlasi in modo diverso e a porsi delle domande come ad esempio “Perché mi comporto così?”, “Quali effetti produrrà sull’altro il mio comportamento? Come reagirà?” . 

Potrebbe essere utile alla coppia avviare un percorso con uno Psicologo proprio per individuare quelle che sono le difficoltà individuali e di coppia e individuare gli strumenti per lavorarci su come ad esempio la terapia focalizzata sulle emozioni per la coppia. 

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