Endometriosi ed emozioni: quale impatto?

edometriosiedemozioni

L’endometriosi porta con sè numerose emozioni e il suo impatto è a 360° nella vita della persona che ne soffre.

Quando si parla di endometriosi spesso si leggono informazioni fuorvianti e inesatte. L’importanza di avere conoscenze corrette e aggiornate è fondamentale per comprendere anche i vissuti e le emozioni che stanno sotto a questa patologia.

Che cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica riguarda l’intero organismo caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriosico (no endometriale) simile all’endometrio (= tessuto che riveste utero che diverso dal tessuto endometriosico) in localizzazioni peleviche ed extrapelviche.

In Italia ne soffre una donna su 10 ; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne (ma anche negli uomini). Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni, ma moltissime di loro sono in cerca di una diagnosi che possa spiegare le sofferenze che provano ogni giorno. 

La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, ci vogliono infatti tra i 7 e i 10 anni, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche.

Nel caso dell’endometriosi le lesioni secernono sostanze infiammatore che irritano e infiammano i tessuti circostanti e danneggiare vasi sanguigni e capillari facendoli sanguinare.

La gravidanza e la menopausa non sono curative

L’endometriosi accompagna la donna per tutto il ciclo di vita, non è vero che una gravidanza o la menopausa favoriscono uno stop della malattia.

Questo perchè l’endometriosi è estrogeno dipendente ed è in grado di produrre estrogeni da sè e quindi proliferare indipendentemente dalla produzione ormonale ovarica.

Si stima che fino all’80% delle donne con dismenorrea e fino al 40% delle donne infertili abbiano endometriosi. Il dolore pelvico può essere ciclico o cronico ed è altamente invalidante.

Quale impatto hanno i sintomi?

Studi qualitativi hanno dimostrato che i sintomi dell’endometriosi hanno un impatto sostanziale sul benessere fisico, emotivo e sociale dei pazienti che sono colpiti durante gli anni più produttivi della loro vita.

Gli alti tassi di ricoveri ospedalieri, procedure chirurgiche e incidenza di condizioni di comorbilità rendono l’endometriosi un problema di salute pubblica molto costoso.

Si stima infatti, che il costo totale annuo (diretto e indiretto) dell’endometriosi si aggira sui € 30 miliardi in Europa e $ 22 miliardi negli Stati Uniti, e i costi diretti sono in aumento costante.

L’endometriosi è una patologia cronica e progressiva ed è responsabile di una sintomatologia in molti casi dolorosa e invalidante.

Per questo motivo dal 2017 è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati (“moderato o III grado” e “grave o IV grado”) riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo (LEA) .

Si stimano circa 300.000 esenzioni. 

Endometriosi ed emozioni: la psicoterapia può aiutare

Trattandosi di una patologia invisibile a differenza di altre malattie, le ripercussioni psicologiche hanno una portata enorme nella vita della persona. 

La qualità della vita di molti pazienti con endometriosi è influenzata da dolore, rabbia e ansia per la recidiva della malattia e incertezza sul futuro dovuta alla necessità di un nuovo intervento o di terapie a lungo termine.

Nonostante i molti impatti che questa patologia ha sulla vita della persona che ne soffre, si parla ancora poco di quanto l’aspetto psicologico possa impattare sulla patologia stessa e sulla qualità di vita.

Studi recenti hanno dimostrato che un percorso psicologico basato sulla cura di sé aiuta i pazienti a:

  • controllare le emozioni,
  • aderire alla terapia,
  • comprendere la logica del trattamento,
  • migliorare la qualità della vita,
  • ridurre lo stress,
  • ridurre l’ansia,
  • sentirsi più sicuri e aumentare la soddisfazione per la vita.

Dolore cronico: incidenza sulla popolazione

Endometriosi: non esiste il dolore di serie A o B

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto