Attacchi di panico in galleria?

A volte l’attacco di panico arriva improvvisamente e in modo molto intenso uno di questi casi è proprio la galleria. Chi ha un disturbo da panico in genere:

  • ha una persistente preoccupazione rispetto alla possibilità di avere un attacco
  • modifica e controlla il comportamento in base alla possibilità di un attacco futuro
  • evita situazioni e luoghi potenzialmente vissuti come “pericolosi”.

Le caratteristiche principali sono:

  1. ansia anticipatoria o “paura della paura”: si manifesta con il timore presente per la maggior parte del tempo che possa verificarsi un attacco di panico futuro. Questa ansia porta la persona a stare in ipervigilanza per la maggior parte della sua quotidianità.
  2. evitamento agorafobico: la persona evita luoghi e situazioni collegati agli attacchi di panico che si sono verificati oppure quei luoghi in cui non è possibile o è difficile fuggire o ricevere aiuto o soccorso.

Come si può intervenire ?

  1. assessment dove si somministrano questionari e attraverso un colloquio guidato si raccolgono le informazioni circa gli attacchi di panico avuti e si comprende il modo di funzionare da un punto di vista cognitivo e comportamentale della persona
  2. fase di psicoeducazione in cui spiega alla persona: che cos’è l’ansia e perchè arriva, si spiega in cosa consiste il disturbo da panico e le cause dei sintomi fisici. In questa fase si danno informazioni circa la tendenza ad interpretare in modo scorretto i sintomi fisiologici che la persona avverte prima dell’attacco o durante
  3. ristrutturazione cognitiva: si indagano con la persona i pensieri e le credenze disfunzionali che alimentano il disturbo da panico e si offrono strumenti per modificare il dialogo interno affinché sia più funzionale e aiuti la persona
  4. si insegnano abilità per gestire il panico come ad esempio il rilassamento, l’uso corretto della respirazione…
  5. si affrontano in modo molto graduale le situazioni temute prima in immaginazione e poi nel contesto reale (in questo caso la galleria con il terapeuta e via via da solo)
  6. si lavora infine sulla prevenzione delle ricadute e sul follow up a distanza di qualche mese.

L’approccio cognitivo comportamentale si avvale di protocolli validati a livello scientifico che lo rendono il trattamento d’elezione per il disturbo da panico. Ogni persona è diversa e ogni situazione è diversa per questa ragione è necessario lavorare adattando i protocolli sulla persona.

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