A volte l’attacco di panico arriva improvvisamente e in modo molto intenso uno di questi casi è proprio la galleria. Chi ha un disturbo da panico in genere:
- ha una persistente preoccupazione rispetto alla possibilità di avere un attacco
- modifica e controlla il comportamento in base alla possibilità di un attacco futuro
- evita situazioni e luoghi potenzialmente vissuti come “pericolosi”.
Le caratteristiche principali sono:
- ansia anticipatoria o “paura della paura”: si manifesta con il timore presente per la maggior parte del tempo che possa verificarsi un attacco di panico futuro. Questa ansia porta la persona a stare in ipervigilanza per la maggior parte della sua quotidianità.
- evitamento agorafobico: la persona evita luoghi e situazioni collegati agli attacchi di panico che si sono verificati oppure quei luoghi in cui non è possibile o è difficile fuggire o ricevere aiuto o soccorso.
Come si può intervenire ?
- assessment dove si somministrano questionari e attraverso un colloquio guidato si raccolgono le informazioni circa gli attacchi di panico avuti e si comprende il modo di funzionare da un punto di vista cognitivo e comportamentale della persona
- fase di psicoeducazione in cui spiega alla persona: che cos’è l’ansia e perchè arriva, si spiega in cosa consiste il disturbo da panico e le cause dei sintomi fisici. In questa fase si danno informazioni circa la tendenza ad interpretare in modo scorretto i sintomi fisiologici che la persona avverte prima dell’attacco o durante
- ristrutturazione cognitiva: si indagano con la persona i pensieri e le credenze disfunzionali che alimentano il disturbo da panico e si offrono strumenti per modificare il dialogo interno affinché sia più funzionale e aiuti la persona
- si insegnano abilità per gestire il panico come ad esempio il rilassamento, l’uso corretto della respirazione…
- si affrontano in modo molto graduale le situazioni temute prima in immaginazione e poi nel contesto reale (in questo caso la galleria con il terapeuta e via via da solo)
- si lavora infine sulla prevenzione delle ricadute e sul follow up a distanza di qualche mese.
L’approccio cognitivo comportamentale si avvale di protocolli validati a livello scientifico che lo rendono il trattamento d’elezione per il disturbo da panico. Ogni persona è diversa e ogni situazione è diversa per questa ragione è necessario lavorare adattando i protocolli sulla persona.