Negli ultimi anni vi è stato un crescente interesse nel modo in cui i pazienti celiaci percepiscono l'impatto del loro disturbo, in che modo questa percezione si riferisce alla presentazione clinica della malattia e in che modo la loro salute viene modificata dal trattamento. È stato riconosciuto che gli aspetti della salute che dovrebbero essere affrontati vanno oltre i normali parametri biologici e si estendono anche al funzionamento sociale e ai problemi psicologici. I disturbi dell'umore quali ansia, depressione e affaticamento sono spesso collegati alla celiaci, prima e dopo la diagnosi, e quindi può influenzare la qualità della vita del paziente e l'aderenza alle cure.
La celiachia rappresenta l’intolleranza alimentare più frequente e colpisce circa l’1% della popolazione. E’ stato calcolato che in Italia il numero teorico di celiaci si aggiri intorno ai 600.000 contro i 198.427 ad oggi diagnosticati (dati Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia - Anno 2016). La malattia è più frequente tra le donne. I dati ufficiali indicano che sono 59.525 i maschi affetti da celiachia rispetto a 138.902 femmine.
Le principali difficoltà e ricadute sul piano psicologico riguardano prevalentemente: - ritiro sociale - stati depressivi - ansia.
Spesso subito dopo la diagnosi la persona ha la sensazione di portarsi dietro un macigno e in qualche modo è portata a sentirsi diversa dagli altri. Il fatto di non poter mangiare diversi alimenti e il timore delle contaminazione, fa sperimentare un senso di frustrazione e di evitamento delle situazioni sociali. Questo contribuisce ancora di più a far sentire la persona diversa e quindi ad isolarsi ulteriormente a livello sociale. E' fondamentale quindi aiutare le persone che soffrono di celiachia a lavorare sull'accettazione e sulla regolazione delle emozioni. Di fondamentale importanza è anche il lavoro sull'autostima che farà da base e sostegno alla persona che si sente diversa.
L’ansia spesso viene amplificata e mantenuta da pensieri irrazionali. Immagino che ti sarà capitato di pensare “sono cert* che succederà qualcosa di […]