Disturbo ossessivo compulsivo e COVID 19

una mano schiaccia un erogatore di sapone e l'altra è tesa sotto l'erogatore

Nel 2019 con l’arrivo del COVID-19 numerose persone che soffrivano di doc hanno assistito ad un peggioramento dei sintomi o uno spostamento di essi.

Il DOC (disturbo ossessivo compulsivo) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni (che sono pensieri, immagini o impulsi indesiderati e spiacevoli) e/o compulsioni (comportamenti ripetitivi o rituali mentali volti a a ridurre il disagio provocato dalle ossessioni).

La paura della contaminazione può sia aumentare i livelli di stress nella popolazione generale, sia intensificare i sintomi psichiatrici in pazienti con condizioni preesistenti, in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC).

La pulizia, la contaminazione e la paura di contrarre una malattia, che sono temi di preoccupazione per i pazienti con DOC, sono ormai diventati un tema centrale delle notizie e dei social media da quando il COVID-19 è entrato nelle nostre vite.

Conseguenze del covid sul DOC

Durante la pandemia il rischio imminente di contaminazione ha creato una logica necessità di autocontrollo e abitudini igieniche decisamente superiori al periodo precedente.

L’arrivo del COVID-19 ha rappresentato un enorme fattore di stress per le persone con DOC. Un’ampia letteratura mostra che i sintomi ossessivo-compulsivi sono aumentati durante le prime fasi della pandemia, sia nelle persone con DOC che nella popolazione generale.

Si è visto come le persone in trattamento psicoterapeutico precedentemente al COVID e che hanno proseguito in modalità online le sedute, hanno avuto un peggioramento che però è stato molto più contenuto e addirittura mitigato.

Le persone con DOC non in terapia hanno riportato invece peggioramenti più evidenti e persistenti.

Le ricerche ci dicono che ci sono buone ragioni per credere che i trattamenti basati sull’evidenza scientifica abbiano mantenuto l’efficacia durante questo periodo e abbiano mitigato l’impatto della pandemia per molte persone.

La diffusione e la fornitura efficace di terapie basate sull’evidenza per bambini e adulti con DOC rimane una priorità assoluta per il nostro campo, una priorità che è diventata ancora più urgente durante la pandemia di COVID-19.

I pazienti che presentavano la remissione dei sintomi del disturbo ossessivo compulsivo avrebbero maggiori probabilità di avere una ricaduta e i pazienti subclinici potrebbero aumentare e alla fine essere diagnosticati con disturbo ossessivo compulsivo a causa del rafforzamento delle loro abitudini, emozioni e pensieri.

Oggi la pandemia è passata, ma i suoi effetti permangono in una quota di popolazione ed è sempre più necessario intervenire sui sintomi del disturbo ossessivo compulsivo per favorire un maggiore benessere della persona.

Se desideri iniziare un percorso per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo puoi prenotare la tua consulenza qui sotto.

Fonti:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34613498/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8317547/

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