Perfezionismo clinico e COVID 19

perfezionismoclinicoecovid-19

Cosa c’entra il perfezionismo clinico con il COVID 19?

Una recente ricerca (Pereira 2021) sostiene che il perfezionismo clinico influenza le risposte emotive e cognitive al COVID-19.

Per questa ragione dovrebbe essere considerato sia nella prevenzione che nelle conseguenze psicologiche della pandemia.

Le pandemie e la salute psicologica:

Nella storia dell’umanità si sono verificate molte pandemie catastrofiche e devastanti.

L’impatto sociale ed economico di questi eventi è stato importante ma gli aspetti psicologici e psichiatrici non sono stati sufficientemente esplorati.

Solo all’inizio di questo secolo, con la pandemia di SARS, (2003) si è cominciato a indagare gli effetti delle pandemie sulla salute mentale.

Diversi studi hanno dimostrato che gli effetti psicologici sono duraturi e possono essere più persistenti dei problemi fisici (Huremović, 2019).

Uno dei tratti che possono svolgere un ruolo dannoso nell’impatto psicologico del COVID-19 è il perfezionismo clinico (Flett & Hewitt, 2020).

Quando parliamo di perfezionismo?

Il perfezionismo clinico è caratterizzato dalla presenza di standard di prestazione eccessivamente elevati, dalla ricerca dell’impeccabilità e dalla tendenza a valutazioni eccessivamente critiche (Stoeber, 2017).

Esso coinvolge aspetti della cognizione e del comportamento che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento di diversi problemi di salute mentale (Egan et al., 2011).

Perfezionismo e COVID 19:

Lo studio sostiene che il perfezionismo aumenti la vulnerabilità all’esperienza dello stress correlato al COVID-19.

Esistono aspetti che includono dimensioni legate alla salute, vale a dire la paura della malattia e la tendenza a nascondere i problemi di salute per essere visti dagli altri come perfetti (Molnar et al., 2016).

Per i perfezionisti clinici la possibilità di ammalarsi può essere interpretata come una minaccia nel mantenere il controllo sui propri livelli di energia e capacità di raggiungere standard elevati e perseguire prestazioni impeccabili in vari ambiti.

Quando la malattia, la sua gravità, l’impatto, il trattamento e la prognosi non sono ancora completamente compresi, come nel COVID-19, l’imprevedibilità, l’incertezza e l’incontrollabilità possono essere particolarmente stressanti per i perfezionisti ( Molnar et al., 2016).

Di fronte a situazioni esterne che possono far deragliare i loro piani e influenzare le loro prestazioni, sperimentano alti livelli di ansia e frustrazione.

Tendono quindi a intensificare le loro richieste, standard e critiche elevati, creando così un danno indotto dallo stress al benessere fisico e psicologico (Sirois et al., 2015).

Fonte: “COVID-19 psychological impact: The role of perfectionism” Pereira https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8496947/

Torna in alto