Da una ricerca pubblicata su Sensory Science & Consumer Perception si parla di come la scelta del cibo può essere un modo per le persone di esprimere i propri ideali e identità.
In particolare, per coloro che si identificano come vegetariani, questa etichetta è più di un semplice insieme di preferenze dietetiche.
La scelta di seguire una dieta a base vegetale modella la propria identità personale e sociale ed è probabile che influenzi i valori, gli atteggiamenti, le convinzioni e il benessere di una persona. Come discusso da Leahy, Lyons e Tol, i vegetariani consistono in due grandi categorie: “vegetariani per necessità”, persone per le quali la carne non è prontamente disponibile (ad esempio è troppo costosa) e “vegetariani per scelta”, persone per le quali la carne è facilmente reperibile ma che sceglie di evitarne il consumo. Una caratteristica che definisce l’identità sociale del vegetarianismo è la scelta di evitare il consumo di carne.
Lo status dei vegetariani come minoranza sociale può essere responsabile del loro ridotto benessere.
In generale, nei membri delle minoranze sociali si riscontrano livelli di benessere inferiori rispetto ai membri delle maggioranze sociali.
Per i vegetariani questo probabilmente si verifica perché, come molte minoranze sociali, sperimentano il rifiuto sociale o l’alienazione da parte della maggioranza sociale (onnivori) a causa di incomprensioni e valori contrastanti.
La teoria dell’identità sociale è fondamentale al fine di sviluppare messaggi efficaci per aumentare la volontà dei carnivori di ridurre il consumo di carne.
Esiste un corpus di ricerche che mostra che le minoranze possono influenzare le maggioranze, e dato questo, è possibile che i vegetariani possano influenzare le pratiche dietetiche degli onnivori nel futuro.